Un pavimento in legno di recupero conferisce calore, bellezza e prestigio all’ambiente; diventa parte integrante del comfort abitativo e, contemporaneamente, rappresenta un elemento di design in grado di arricchire lo spazio.
Un pavimento in legno antico è unico e irripetibile e la sua posa è il risultato finale in cui si concretizzano tutte le fasi di lavorazione. Infatti, per quanto il legno sia bello e ben trattato, se la posa non viene eseguita a regola d’arte gran parte del lavoro fatto a monte viene vanificato.
La posa è un’operazione che richiede, accanto all’applicazione di regole precise, doti di “creatività” in chi l’effettua, soprattutto nell’accostamento di legni antichi.
Le tecniche più comuni sono:
– posa con chiodatura
– posa flottante
– posa tramite incollaggio.
La più usata per i pavimenti di legno antico è la posa flottante (o galleggiante) che, oltre ad essere pratica e veloce, è anche eco-compatibile, perché non utilizza chiodi o colle. Le tavole di legno vengono incastrate tra loro, con una combinazione maschio-femmina; il legno di recupero è poi appoggiato su una base di multistrato di betulla (salvo nel caso di legno massiccio).
Esistono poi degli schemi di posa, il più delle volte legati alle dimensioni della stanza, alla sua luminosità e all’uso della stessa.
Il sistema più diffuso è la posa a cassero irregolare (o posa a correre), che prevede di posare le assi parallele tra loro, ma con una sfasatura tra le giunzioni di testa delle singole assi.
Al termine della posa del pavimento si esegue la finitura, che può essere a vernice, ad olio, a cera. La prima è la più utilizzata; la vernice che oggi si consiglia è quella ad acqua, perché è molto resistente (dura 10/15 anni) e impedisce ai liquidi di penetrare nel legno.
A questo punto il pavimento in legno antico di recupero è pronto ad esaltare e rendere caldo ed accogliente qualsiasi ambiente.